Una raccolta di piatti ... “rubati” ad amici, avuti in eredità, spiati dal vero, reinterpretati via via o eseguiti scrupulosamente senza cambiarne neanche una virgola, e ispirandosi a molti adetti ai fornelli familiari.
5/27/2007
Marmellata d’arance
2 kg di arance e 1 kg zucchero
Le arance devono provenire da un giardino "amico",
bisogna cioè, essere sicuri che non siano
"trattate", perché se ne adopera anche la buccia.
Si lavano bene e poi si divide la polpa dalla buccia, si cerca di togliere il più possibile la parte bianca (è amara), eliminando i semi, il fondo e la parte superiore della buccia.
La polpa tagliata a pezzi si mette in un tegame di alluminio, sul fuoco a fiamma bassissima, per circa un'ora.
Intanto in una pentola d'acqua che bolle si fà perdere l'amaro alla buccia, tagliata a listarelle sottili. Via via che il liquido diventa giallo si scolano e si rimettono le bucce a bollire in nuova acqua, per 4 o 5 volte finchè non rimane chiara. Dopo circa un'ora che la polpa cuoce, si può frullare e unire alle bucce ben scolate. Lasciare ancora sul fuoco, e aggiungervi lo zucchero,
far restringere il tutto e prima di spegnere sfumare la marmellata con un filo di cognac. La cottura dura anche più di due ore, sempre a fuoco bassissimo.
Basta controllare la consistenza con un cucchiaio.
Con la marmellata ancora bollente ed un mestolo,
si riempiono i barattoli di vetro sterilizzati
e si chiudono bene; una volta freddi è meglio
tenerli in frigo.
oppure si prepara il tru-tru
o una crostata!
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